Avete presente il film “The Blues Brothers”?
C’è una scena in cui i due fratelli, in cerca di soldi per salvare un orfanotrofio, suonano in un locale, rubando il posto ad una band che tardava. Il film degli anni ’80 conosceva bene lo sviluppo della musica degli anni ’70 e le grandi band emergenti.
Questo piccolo aneddoto, infatti, capitò realmente ad una band: i Black Sabbath. Il trampolino di lancio della band quando, ancora agli inizi, si chiamava ‘Earth’, fu proprio il grande successo che ebbero una sera in un locale.
La band che avrebbe dovuto suonare erano i Jethro Tull, ma ritardarono e i Black Sabbath convinsero l’organizzatore a sostituirli. La serata fu un trionfo e quell’occasione avviò la loro carriera.
Sommario
I Black Sabbath
La storia di questa band controversa, vede nascere il gruppo nel 1966 dall’incontro di due musicisti, Tony Iommi e Bill Ward, con quella che sarà la prima voce del gruppo, Ozzy Osbourne.
Geezer Butler e Jimmy Phillips, invece, furono inseriti da Ozzy Osbourne che aveva già suonato con loro in una band precedente.
Si affermarono definitivamente nel panorama musicale con l’album Paranoid nel 1970, diventando la prima band heavy metal.
La rottura con Osbourne avvenne nel 1979, quando il cantante venne licenziato dalla band per la sua sregolatezza. Dopo si susseguirono una serie di cantanti, ma la band non ebbe più la stabilità degli inizi. Ozzy Osbourne tornò nel 2011 a cantare per la band.
Si sono sciolti definitivamente nel 2017 dopo aver concluso il tour dell’ultimo album “The End” a Birmingham, dove la band si era formata.
VOL 4
Il 1972 fu l’anno della svolta. I Black Sabbath pubblicarono Vol. 4, dopo essersi aperti a nuovi generi: le contaminazioni vengono soprattutto dal blues e dal rock progressivo.
Impossibile è non avvertire il cambio di stile suggellato da uno dei brani. Nella ballad Changes, infatti, Ozzy Osbourne stupì tutti cantando accompagnato da pianoforte e archi.
Il disco e le controversie
Il nome scelto per l’album era “Snowblind”, titolo di uno dei brani pubblicati al suo interno.
Venne, però, rifiutato dalla casa discografica per l’allusione esplicita alla droga. Infatti, sebbene il significato di ‘snow’ sia semplicemente ‘neve’, in inglese viene utilizzato spesso per indicare la cocaina (anche nel brano dei Red hot chilly peppers “Snow”, la parola ha questa allusione).
La band, allora, decise di chiamare l’album Vol. 4, perché era il quarto album che pubblicavano.
D’altra parte, il brano Snowblind è stato spesso criticato perché sembra una vera e propria ode alla cocaina. La band stessa rischiò di compromettere la registrazione dell’album per l’abuso di stupefacenti a cui si sottoponeva in quel periodo.
Ricezione e curiosità
Nel tempo l’album ebbe modo di essere apprezzato, soprattutto per la sperimentazione musicale.
La ricerca di suoni inusuali, divenne la vera caratteristica dell’album. Pensate che la traccia FX venne generata interamente registrando suoni di oggetti che cadono sulle corde degli strumenti.
L’idea venne alla Band mentre si trovava in studio. Il crocifisso del chitarrista, Tony Iommi, cadde accidentalmente sulle corde della chitarra. Il suono piacque agli altri componenti che lo riproposero utilizzando vari oggetti e strumenti. Venne poi montato, arricchito dall’aggiunta dell’effetto eco.
Vol. 4 oggi, e la ristampa
Nel 2000, Vol. 4 si posizionò al sessantesimo posto nella classifica dei 100 Album inglesi migliori di sempre (The 100 Greatest British Albums Ever) Q Magazine, la rivista mensile inglese ispirata all’americana Rolling Stones. In altre riviste, risalì le classifiche dimostrando di essere ormai stato totalmente accettato.
Il 12 febbraio è uscita su Amazon una ristampa di Vol. 4. E’ disponibile sia in vinile che su CD.
Questo disco è diventato iconico proprio per essere stato il primo ad inaugurare il periodo della sperimentazione a cui la band si è dedicata.
La continua innovazione e ricerca di suoni è ciò che l’ha portata ad affermarsi accanto ai grandi nomi del periodo, primi fra tutti i Led Zeppelin. Insomma, Vol. 4 è proprio un pezzo unico.
La copertina
La ristampa di Vol. 4 Black Sabbath ha la stessa copertina dell’originale del ’72. Ritrae il negativo di una foto di Ozzy Osburne ad un concerto. Il cantante, in bianco e nero punta alla folla con le braccia aperte.
Questa immagine è diventata iconica ed è stata ripresa nel tempo da altre band, tra cui gli Sleep e i Pantera.
La storia di questo album così altalenante, le opinioni che si sono scagliate sulla band, ne fanno veramente il caposaldo della musica dei Black Sabbath.
Sebbene venissero da un periodo di successo senza Vol. 4 i Black Sabbath probabilmente non avrebbero fatto il salto di qualità definitivo.
E poi come si dice: nel bene o nel male purché se ne parli. Tutte le critiche all’album, in fondo sono servite come cassa di risonanza.
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